2. Mammismo, storie di donne e di figli

Ineguagliabile, affettuosa, serva e guida dei suoi figli, l’immagine della mamma italiana è di una donna forte che stravede per il figlio (maschio) al quale si consacra. E lui, perenne bambino, ne è emotivamente dipendente. L’idea della mamma italiana è probabilmente uno degli stereotipi più diffusi e riconoscibili nella percezione della nostra identità nazionale. Chi, come me, vive all’estero da molti anni, il fenomeno lo conosce bene. “Ah… la mamma!” è una delle prime cose che ti dicono scherzando, quando incontri per la prima volta una persona e dici di essere italiano. Oltre, naturalmente, a “pizza e mafia”. Ma da dove deriva questo fenomeno? Quando si è cominciato a parlare di “mammismo”?

Il termine nasce ufficialmente nel 1952. In una raccolta di scritti (Il nostro tempo e la speranza – Saggi di vita contemporanea) lo scrittore Corrado Alvaro presenta un breve saggio, intitolato, appunto “Il mammismo” nel quale racconta e descrive i comportamenti di numerosi ragazzini in una soleggiata domenica romana. Scrive Alvaro: “Non c’è Paese che abbia tanto esaltata la madre da secoli, e non ce n’è uno che abbia fatto tanto spreco dei suoi figli. Alla fine la parola madre è divenuta magica, basta a spremere le lacrime”. Alvaro rimprovera alle madri italiane di allevare figli immaturi e privi di fibra morale e senso civico: “Al contrario di quanto avviene nelle società moderne, che crescono i loro ragazzi a un senso collettivo, a un ordine e a una sottomissione, questi ragazzi sono ognuno per la madre il protagonista, il personaggio unico che ha diritto a tutto”. Il termine “mammismo” nasce qui, codificato per la prima volta nel 1952, anche se Marina d’Amelia nel libro “La mamma” situa l’inizio del legame esclusivo madre-figlio nel Risorgimento e ne traccia lo sviluppo attraverso le due guerre mondiali fino ad arrivare allo stereotipo della madre italiana suggerito proprio da Alvaro.

Preso dalla curiosità, dalla voglia di capire e dall’irrefrenabile desiderio di immergermi in questo pezzo di storia, ho avuto il privilegio e provato l’emozione di sfogliare il saggio sul mammismo e di leggerlo per intero. Frugando negli scaffali della BAUM, la Biblioteca di Area Umanistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’ho notato subito, quasi mi aspettasse. Trecento pagine, una copertina ingiallita, qualche annotazione a matita all’interno.

Questo blog parte da qui, per capire le mamme della mia generazione, delle generazioni che mi hanno preceduto e di quelle che seguono. Storie di donne e di figli, di condizionamenti culturali, una trama di memorie per narrare i modelli di madri italiane dalle origini ad oggi.